14 settembre 2010: Revocato lo sciopero dei benzinai previsto per il 15, 16 e 17 settembre. È quanto si apprende da fonti vicine alla trattativa in corso tra le parti. Un accordo è in via di definizione al tavolo convocato presso il ministero dello Sviluppo economico.
13 settembre 2010. Benzinai chiusi per tre giorni questa settimana. Salvo ”significativi segnali da parte del governo”, che in extremis potrebbero scongiurare la ‘serrata’. In citta‘ e sulla viabilita’ ordinaria il blocco sara’ dalle 7,30 di mercoledi’ 15 alle 7 di sabato 18 settembre (sulle autostrade i distributori saranno chiusi dalle ore 22 del 14 fino alla stessa ore del 17 settembre). I self service rimarranno aperti fino all’esaurimento dei carburanti .
Previsto sin da luglio scorso, lo sciopero generale e’ stato confermato ”in assenza di sviluppi soddisfacenti della vertenza”. Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, che rappresentano i gestori, spiegano che la protesta e’ ”in difesa di 25 mila imprese e 75 mila addetti del settore messi a rischio da Governo ed industria petrolifera”.
Numeri alla mano, gli introiti si possono dire scarsi: un gestore incassa 1,50 euro circa ogni 50 euro spesi per fare il pieno, 36 millesimi di euro al litro. Ma il guadagno non è netto: a questi vanno tolti i costi per operazioni come la raccolta della prima e seconda pioggia sul piazzale, l’acquisto delle divise, per non parlare degli sconti che vengono offerti dalle compagnie petrolifere e che in parte ricadono proprio sulle spalle dei gestori, i quali in ogni caso li devono anticipare alle sette sorelle, e poi vederseli stornare solo in un secondo momento.
L’apertura di impianti completamente automatizzati, spiana la strada ai retisti privati e alla grande distribuzione; la proliferazione di questi impianti, hanno spiegato i gestori, metterebbe a rischio l’esistenza dell’intera categoria che già oggi è messa in ginocchio da commissioni bassissime (il 2% di incasso per ogni litro erogato), furti e rapine, turni da minimo 52 ore settimanali e un fondo indennizzi, creato e pagato dagli stessi benzinai per far fronte a situazioni di crisi, che rischia di prendere il volo verso altre destinazioni. La modalità del self service 24 ore su 24, inoltre, renderebbe impossibile l’erogazione di gpl e metano le cui operazioni di rifornimento devono essere necessariamente eseguite da personale qualificato.
I benzinai se la prendono anche con le cosiddette “pompe bianche“, ovvero distributori, spesso aperti nei pressi dei grandi centri commerciali, che vendono carburante senza marca a prezzi più bassi della media. Una realtà ancora poco diffusa in Italia ma che all’estero ha già preso piede. Secondo le associazioni dei consumatori, la creazione di una rete parallela di questi distributori, assieme alla razionalizzazione di quella principale, potrebbe portare a risparmi per gli automobilisti di 5-6 centesimi al litro.