Festa della Mamma: alla ricerca delle Rose Fairtrade

Domenica 13 maggio è la festa della Mamma. Sono molte le iniziative che accompagneranno questa giornata, noi ne segnaliamo due, anzi tre:

Al Bioparco giornata speciale per grandi e piccini;

Festeggiano la Mamma anche presso la chiesa di Torresina (pomeriggio);

per concludere, c’è un regalo speciale per dire grazie alle nostre mamme e aiutare molte donne del Kenya a trovare sostegno e dignità nel loro lavoro. Sono le rose equosolidali certificate Fairtrade, proposte in molti supermercati, che profumano di valori, rispetto e sostenibilità. Le troverai in tutt’Italia nei punti vendita che aderiscono all’iniziativa di Coop, Pam, NordiConad e nei Despar delle regioni di Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e nelle province di Piacenza, Parma, Massa, La Spezia, Genova. Per raccontarci i benefici del Fairtrade è venuta in Italia Grace Mwangi, una lavoratrice di Ravine, una piantagione di rose che lavora nel circuito del commercio equo certificato dal 2004. Grace ha trentadue anni ed è una madre sola che riesce a coniugare la dedizione a Terry e Dennis, i suoi due figli, con la passione per il lavoro, che le ha portato diversi riconoscimenti e la volontà di migliorare continuamente. Come tutte le mamme del Mondo.

Perche’ sono rose speciali come la Mamma 
Forse non lo sai ma la maggior parte delle rose vendute in Italia non proviene dalle nostre Riviere. Sono in larga parte importate dal Kenya, dove la produzione di fiori, il più grande settore economico dopo il turismo e la coltivazione del tè, ha spesso gravi implicazioni ambientali e sociali. Le condizioni di lavoro sono molto dure e l’utilizzo di pesticidi e diserbanti (fino a ottanta passaggi chimici, dal trattamento del suolo all’impacchettamento) produce gravi danni all’ambiente e alla salute dei lavoratori. Anche le rose certificate Fairtrade provengono dal Kenya, ma i produttori che operano nel circuito del commercio equo certificato usano tecniche di produzione sostenibili, sono remunerati equamente, vedono i loro diritti rispettati, hanno la garanzia delle tutele sindacali e contratti di lavoro. Ai produttori, oltre al prezzo equo e stabile per le rose, il sistema Fairtrade assicura un margine aggiuntivo (il Fairtrade premium) da investire in progetti di sviluppo destinati alle comunità di appartenenza. 

I benefici del Fairtrade per i produttori di rose
Tambuzi è una piantagione keniota di rose che lavora nel circuito Fairtrade da poco più di un anno. Su 250 lavoratori impiegati, la metà sono donne. Uno dei primi investimenti realizzati grazie ai profitti del Fairtrade è stato l’acquisto dei piccoli kit solari da istallare nelle case dei lavoratori. Se prima la maggior parte dei lavoratori di Tambuzi usava il cherosene per l’illuminazione, ora ognuno ha il suo piccolo impianto fotovoltaico. “Prima spendevamo 7 dollari al mese per la paraffina, oggi ne spendiamo 3 per l’impianto fotovoltaico che grazie ad un piccolo finanziamento agevolato nel giro di poco sarà nostro. Ora mentre io cucino i miei figli possono fare i compiti nella loro camera, possiamo avere fino a quattro luci, la radio, il caricabatterie del cellulare allo stesso tempo. Ma soprattutto abbiamo più tempo di stare insieme la sera anche se è scesa la notte” ci ha raccontato una lavoratrice di Tambuzi.