Sabato 5 ottobre si terrà la prima RASSEGNA DI SCACCHI a Torresina. Appuntamento dalle ore 10,00 sotto al Gazebo nel Parco. L’evento è organizzato da noi, l’Urban Blog Torresina, ed è rivolto ai “giovani di tutte le età”. Perché una rassegna di scacchi a Torresina?
Per due motivi in particolare. Il primo motivo è che gli scacchi sono un gioco bellissimo e antico, stimolano l’immaginazione e la creatività dei ragazzi e richiamano la loro attenzione verso i processi logici. Tutti i giorni molti bambini passano ore davanti alla televisione, alla Play, al PC. Perché non dare loro la possibilità di imparare un gioco che, praticato regolarmente, può servire per farli andare meglio a scuola?
Sono molte le testimonianze sui vantaggi derivanti dall’uso degli scacchi come strumento propedeutico all’apprendimento, che ne consiglierebbero l’inserimento tra le discipline scolastiche. Il 15 marzo 2012 passerà alla storia come la data in cui il gioco degli scacchi è salito su di un livello più elevato di riconoscimento da parte della società non solo come sport ma anche come una parte della formazione nel mondo moderno; in quella data il Parlamento Europeo ha detto si agli scacchi nelle scuole. La dichiarazione 50/2011 è stata firmata dalla maggioranza dei parlamentari europei e dimostra che vengono finalmente riconosciuti i benefici che gli scacchi possono portare nelle scuole.
I vantaggi derivanti dall’uso degli scacchi come strumento propedeutico all’apprendimento li sta verificando la Regione Piemonte. La situazione del Piemonte è differente dal resto del territorio nazionale, poiché tramite il relativo Comitato regionale della Federazione Scacchistica Italiana si è potuto avviare nel 2005, in forma coordinata con l’Ufficio Scolastico Regionale e il Settore Istruzione della Regione Piemonte, il progetto “Scacchi a scuola in Piemonte“, che per il livello qualitativo e quantitativo raggiunto è considerato un esempio di eccellenza nella diffusione scacchistica scolastica e si colloca tra i principali progetti in ambito internazionale.
Qui trovi l’intervento del prof. Martini sull’ultima ricerca (2011) svolta in Italia (chiamata SAM per la quale sono stati impiegati test INVALSI) che ha dimostrato come si siano potuti avere migliori risultati nell’apprendimento della matematica utilizzando gli scacchi. (fonte Europe Chess Promotion).
La seconda motivazione che ci ha spinto ad organizzare una rassegna di scacchi a Torresina è quella di promuovere i giochi da tavolo, di cui gli scacchi, sono sovrani, anzi… Vengono definiti “Il gioco degli Dei” o anche il “Gioco del Re”, secondo un’antica leggenda…
Una leggenda racconta che un re indù, di nome Ladava, vinse una grande battaglia per difendere il suo regno, ma per vincere dovette compiere un’azione strategica in cui suo figlio perse la vita. Da quel giorno il re non si era più dato pace, perché si sentiva colpevole per la morte del figlio, e ragionava continuamente sul modo in cui avrebbe potuto vincere senza sacrificare la vita del figlio: tutti i giorni rivedeva lo schema della battaglia, ma senza trovare una soluzione. Tutti cercavano di rallegrare il re, ma nessuno vi riusciva. Un giorno si presentò al palazzo un brahmano, Lahur Sessa, che, per rallegrare il re, gli propose un gioco che aveva inventato: il gioco degli scacchi. Il re si appassionò a questo gioco e, a forza di giocare, capì che non esisteva un modo di vincere quella battaglia senza sacrificare un pezzo, ovverosia suo figlio. Il re fu finalmente felice, e chiese a Lahur Sessa quale ricompensa egli volesse: ricchezze, un palazzo, una provincia o qualunque altra cosa. Il monaco rifiutò, ma il re insistette per giorni, finché alla fine Lahur Sessa, guardando la scacchiera, gli disse: «Tu mi darai un chicco di grano per la prima casa, due per la seconda, quattro per la terza, otto per la quarta e così via». Il re rise di questa richiesta, meravigliato del fatto che il brahmano potesse chiedere qualunque cosa e invece si accontentasse di pochi chicchi di grano. Il giorno dopo i matematici di corte andarono dal re e lo informarono che per adempiere alla richiesta del monaco non sarebbero bastati i raccolti di tutto il regno per ottocento anni. In questo modo, Lahur Sessa insegnò al re che una richiesta apparentemente modesta può nascondere un costo enorme. In effetti, facendo i calcoli, il brahmano chiese 18.446.744.073.709.551.615 (18 trilioni 446 biliardi 744 bilioni 73 miliardi 709 milioni 551mila 615) chicchi di grano. (Fonte Wikipedia)