A Torresina arriva il Parco Giochi per Tutti
Progetto ACEA per Roma

A Torresina arriva il Parco Giochi per Tutti

Lunedì 11 gennaio 2016 sono iniziati i lavori del Parco Giochi Inclusivo all’altezza del civico numero 10 di viale Indro Montanelli, a Torresina. Il progetto, presentato dall’arch. AMINA PALLOTTI,  ha partecipato al bando aperto a cittadini e associazioni “Acea per Roma”, risultando fra i tre vincitori nel Municipio XIV.

PROPOSTA PER LA REALIZZAZIONE DI UN PARCO INCLUSIVO

La Convenzione ONU sui diritti del bambino dichiara che: “Gli stati partner rispettano e favoriscono il diritto del bambino a partecipare pienamente alla vita culturale ed artistica ed incoraggiano la fornitura di uguali opportunità per le attività ricreative e di tempo libero”.

L’articolo 31 riconosce i diritti del bambino a dedicarsi al gioco, e l’articolo 2 afferma che non ci dovrebbe essere nessuna discriminazione dei bambini a prescindere dalla loro disabilità. Da qui nasce la necessità di realizzare spazi accessibili ed adatti, in un ambiente ‘a misura di bambino’, con arredi e spazi alla sua altezza ed all’interno di un quartiere di nuova impronta che da sempre rispetta e lotta per l’uguaglianza e l’abbattimento delle barriere architettoniche, Torresina in Roma.

Come cittadina con diritti e doveri morali e legali , come Architetto, ma soprattutto come mamma di un bambino diversamente abile, sento la necessità di fare in modo che mio figlio e tutti i bambini, indipendentemente dalla loro capacità neuromotoria, possano raggiungere il proprio potenziale attraverso la consapevolezza dello spazio che li circonda, attraverso il gioco e lo scambio emozionale e relazionale con tutti i propri coetanei. Tutto ciò è possibile creando spazi di gioco inclusivi. Sono aree attrezzate dove i bambini con disabilità, fisiche o sensoriali o con problemi di movimento possono giocare e divertirsi in sicurezza, insieme a tutti gli altri.

Per gioco inclusivo si intende un’attrezzatura che può essere utilizzata da una vasta gamma di utenti aventi diverse abilità, senza adattamenti particolari, senza progettazioni speciali. Questa è la differenza tra un gioco inclusivo ed un gioco per disabili, la progettazione, studiata per consentire ai bambini di divertirsi assieme, senza barriere e senza divisioni. L’alternativa è l’esclusione, scorretta e indesiderabile, che colpisce i bambini con disabilità e le loro famiglie, prima nel gioco e successivamente nella vita. I parchi giochi inclusivi consentono l’abbattimento delle barriere architettoniche mediante rampe di accesso, percorsi per bambini ipovedenti, percorsi tattili, vasche rialzate per l’orticoltura, scivoli a doppia pista, tutto studiato per consentire ai piccoli con diverse abilità di giocare ed imparare assieme ai propri amici, fratelli e genitori.

I giochi proposti in questo parco inclusivo comprendono castelli, navi e torri con rampe al posto delle scale, i pannelli sensoriali sono posizionati ad altezza tale che possano essere utilizzati anche da chi sta seduto così come i tavoli pic nic, le sabbiere o le piste per biglie e/o automobiline. Percorsi con tunnel giganti il cui accesso è possibile anche alle carrozzine, giostrine girevoli che possono essere utilizzate da tutti, altalene comuni e tanto spazio libero.

Sono giochi che non dividono, non diversificano, non escludono ma includono tutti i bambini. Non deve essere più una utopia vedere bambini con disabilità nei parchi giochi, bambini che corrono con i loro piedini con le stampelle o con la loro carrozzina senza distinzione, difficoltà, imbarazzo.

Arch. AMINA PALLOTTI