Che cosa significa, ancora oggi, visitare ciò che resta di uno degli ospedali psichiatrici italiani più grandi e “funzionali” del XX secolo? La storia moderna dell’ex manicomio Santa Maria della Pietà ha inizio nel 1909, e termina definitivamente solo nel 1999. Vera e proria “istituzione totale”, esso fu da subito, di fatto, luogo di contenzione e non di cura, destinato solo al contenimento e al controllo di persone giudicate, a vario titolo, socialmente pericolose. Quale, dunque, l’approccio di visita più adatto?, quello storico?, quello clinico?, entrambi?
Certamente il percorso fra i padiglioni, oggi significativamente decorati da opere di Street Art, e la visita al bellissimo Museo della Mente, con allestimento multisensoriale ed immersivo curato dagli artisti di Studio Azzurro, aiutano il visitatore moderno a conoscere e comprendere l’interessante, sebbene drammatica, storia dell’istituzione manicomiale a Roma.
IL MUSEO DELLA MENTE E L’OSPEDALE SANTA MARIA DELLA PIETA’ DENTRO L’ISTITUZIONE TOTALE
Accompagna: Chiara Morabito
Punto d’incontro: all’uscita della Stazione della metropolitana leggera (ovvero linea ferroviaria FM3) fermata Roma Monte Mario
Coordinate punto di partenza: 41.939247, 12.421968
Come arrivare: Metropolitana leggera (ovvero linea ferroviaria FM3) fermata Roma Monte Mario; Linea ATAC 46-49-546-911-912-913-990-916
Punto d’arrivo: Comprensorio Santa Maria della Pietà, Piazza Santa Maria della Pietà 5
Lunghezza: circa 2,5 km
Costo guida: euro 5,00
Costi aggiuntivi: euro 10,00 per biglietto d’ingresso al Museo della Mente. La visita del Museo della Mente è curata dal personale appositamente messo a disposizione dal Polo Museale della ASL Roma 1.
N. minimo partecipanti: 15
Info: appasseggio@gmail.com, cell. 339-3585839
APPasseggio è un’iniziativa dell’Associazione culturale GoTellGo, per promuovere attivamente la cultura della passeggiata, la conoscenza del territorio, l’interazione con le comunità locali e l’esercizio fisico per il benessere della mente, dello spirito e della salute rivolgendosi ai cultori del “movimento lento” – i Gowalker – che autorganizzano passeggiate proponendo itinerari propri o ripercorrendo percorsi proposti dal progetto attraverso i roadbook pubblicati.