La notte tra sabato 24 e domenica 25 marzo torna l’ora legale e le lancette andranno avanti di un’ora.
L’ora Legale entrerà in vigore alle 2:00 del 25 marzo per concludersi nella notte fra sabato 27 e domenica 28 ottobre 2018, quando tornerà l’ora solare.
Come nasce l’ora legale
Per la maggior parte della sua storia, l’uomo ha semplicemente seguito il ritmo del sole: sveglia all’alba, e a letto poco dopo il tramonto. È solo con la nascita della società industriale, e la diffusione degli orologi, che le nostre attività giornaliere hanno smesso di seguire il ciclo mutevole delle stagioni, fissandosi su un orario condiviso e convenzionale. Per la prima volta, l’umo si trovava a sprecare ore di luce dormendo la mattina, per poi sprecare energia (o meglio candele) per illuminare la notte, in attesa di prendere sonno. Per comprendere l’inefficienza di queste nuove abitudini ci volle una delle più grandi menti del diciottesimo secolo: Benjamin Franklin, l’inventore del parafulmine e delle lenti bifocali, ma anche autore (non a caso probabilmente) del famoso adagio inglese: “Early to bed and early to rise, makes a man healthy wealthy and wise“ (Presto a letto e presto alzato, fan l’uomo sano, ricco e fortunato). Elaborata una soluzione, Franklin la pubblicò nel 1784 sul Journal de Paris, incitando la popolazione di Parigi ad adottarla: bastava spostare in avanti le lancette dell’orologio con l’arrivo dell’estate, così da svegliarsi un’ora prima, approfittare delle giornate più lunghe e risparmiare candele. Come capita a molte grandi idee però, all’epoca rimase inascoltata.
La guerra
Perché la proposta di Franklin trovasse finalmente il successo che meritava ci volle più di un secolo, e l’aiuto di uno dei più grandi incubatori di idee della storia umana: la guerra. Nel 1907 infatti l’ora legale venne ripescata dal costruttore inglese William Willet, trovando in breve tempo terreno fertile grazie alle esigenze di risparmio energetico dettate dallo scoppio della Grande guerra. Nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera all’adozione del British Summer Time, imitata in breve tempo da molti altri paesi d’Europa. Tra i paesi che seguirono l’esempio inglese c’era anche l’Italia, dove il nuovo orario estivo rimase in vigore fino al 1920, per poi essere riproposto nuovamente durante la Seconda guerra mondiale, più precisamente dal 1940 al ’42, ed entrare poi definitivamente in vigore a partire dal 1966. Dal 1996, l’ora legale venne adottata con un calendario comune in tutta Europa. (Wired.it)
L’adozione dell’ora legale permette all’Italia un risparmio energetico non indifferente; secondo i dati forniti dall’agenzia Terna, solo nel 2014 le casse del bel paese hanno risparmiato 92,6 milioni di euro: sfruttando il sole come fonte di illuminazione usiamo di meno le luci delle nostre case. Dormiremo un’ora in meno, ma consapevoli del fatto che risparmieremo sulle nostre bollette. Un altro vantaggio da non sottovalutare è che le belle giornate si allungano e quindi siamo invogliati ad uscire e a fare attività all’aperto. (Meteoweb)