La Bibliocabina di Torresina

La Bibliocabina di Torresina

Foto_Bibliocabina_Torresina

 La Bibliocabina di Torresina – di Giantonino Ianitusi (Pubblicato su Il Picchio di Torresina nr.8 Settembre 2014)


“Prendo un libro nella cabina telefonica e ti raggiungo sulla panchina”… Tra qualche giorno si sentiranno frasi di questo tipo in un parco giochi di Roma.

Nel tardo pomeriggio di sabato 11 ottobre(dopo un rinvio di oltre un mese dovuto a problemi tecnici per il completamento del campo da bocce), nel parco pubblico di viale Indro Montanelli a Torresina (Municipio XIV) si terrà un evento dal titolo “NON ABBIATE PAURA DI PERDERE CIO’ CHE GIA’ AVETE MA DI PERDERE CIO’ CHE ANCORA DOVETE CONQUISTARE”; l’evento prende il nome da una frase del rimpianto Sindaco Luigi Petroselli, a cui sarà dedicata la proiezione di un film documentario. Durante la manifestazione, oltre al campo da bocce, sarà inaugurata la prima Bibliocabina del Lazio; si tratta di una vecchia cabina telefonica dalla Telecom, riadattata a mini libreria.

La cara vecchia cabina telefonica, da servizio pubblico, è diventata un elemento di arredo urbano obsoleto; colpa della telefonia mobile, che ne ha determinato un declino inesorabile in tutto il mondo.

Le compagnie telefoniche tentano un timido rilancio con soluzioni innovative (a Torino sono diventate “Hub Multimediali”, rinominate “cabine intelligenti”) ma a parte luoghi e situazioni particolari, il loro destino è segnato, almeno come telefoni pubblici. In Italia, paese ad altissima densità di telefoni cellulari per numero di abitanti, al 31 dicembre 2011 erano presenti sul territorio italiano 97.376 cabine telefoniche, di cui è in corso la rimozione ad esclusione di quelle situate in aeroporti, stazioni, ospedali, caserme, scuole, aree non coperte dal servizio di telefonia mobile e territorialmente disagiate.

Ma le cabine sono tutte da buttare, o si possono mantenere, magari dandogli una nuova vita? E come potrebbero essere usate?

Oscar Pettinari (Carlo Verdone, nel film “Troppo Forte”) non aveva dubbi sul riuso delle cabine, secondo lui i romani se le rubavano per farsi la cabina-doccia a casa! Ma ci sono idee molto più semplici che ne permettono una fruizione più culturale e condivisa, come ad esempio quella di installavi all’interno degli scaffali (meglio se riciclati), per poter ospitare libri da leggere e scambiare, gratuitamente.

A Telecom Italia è piaciuta la proposta fatta dal Comitato di Quartiere Torresina, semplice quanto ambiziosa, di riutilizzare una cabina telefonica come libreria. E siccome di cabine pubbliche nel quartiere non ce n’erano, ne hanno ottenuta una già che era stata già dismessa.

L’iniziativa è stata subito accolta con entusiasmo dalle associazioni H2 e Scaffali, con cui il Comitato collabora nella gestione dello spazio “Libera Libri”, aperto da oltre un anno in un box al piano interrato del Centro Commerciale Torresina; nel box è possibile consultare, prendere o portare libri, in base allo slogan: “Chi vuole porta, chi vuole prende, ma si può anche solo prendere o portare, tutto completamente gratuito”.

Il progetto Libera Libri, una felice intuizione dell’associazione H2, serve a rivalutare i libri che non leggiamo più e che rischierebbero di essere abbandonati o buttati. E’ un modo per far girare un libro che riteniamo sia importante venga letto dal maggior numero di persone possibili. E’ un modello elementare di accesso gratuito alla cultura e una provocazione nei confronti di una società che fa del consumo una priorità rispetto alla condivisione della conoscenza.”

In Germania si stanno diffondendo le “librerie pubbliche”, un’evoluzione del bookcrossing: libere, sempre accessibili, si trovano nelle strade e nelle piazze dei paesi. Si possono prendere i libri e lasciarne altri in totale autonomia, senza alcuna registrazione e senza scadenze, proprio come nel Parco di Torresina; in giro per il mondo ci sono molti esempi di mini librerie installate all’aperto, in spazi pubblici e dedicate alla consultazione libera e gratuita dei libri (se avete tempo date un’occhiata al sito www.littlefreelibrary.org); un po’ più difficile invece trovare bibliocabine.

Nel mondo, cabine telefoniche dismesse, trasformate per ospitare libri, si trovano soprattutto nei paesi anglosassoni e nel nord Europa; anche in Italia ci sono alcuni esempi ma si contano sulle dita di una mano: Mercogliano (Irpinia), Pisogne(Brescia) e recentemente Arona (Novara).

Nel Municipio XIV l’idea di una Bibliocabina sta affascinando un po’ tutti anche perché basta pochissimo per restarne affascinati. L’evento ha avuto il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e prima ancora, la “benedizione” degli uffici tecnici del Municipio Roma XIV, che hanno concesso il necessario nullaosta all’installazione della cabina nel parco pubblico di Torresina, custodita (e sorvegliata) dal Comitato di Quartiere. Ma il contagio è “virale” ed avanza inesorabile… Ne sanno qualcosa l’associazione Alberoandronico che è entrata con entusiasmo nel progetto e la piccola casa editrice Round Robin, che inizierà a collaborare alla fornitura di libri, anche non suoi, essendo già attiva nel bookcrossing.

La trasformazione urbana di alcune cabine telefoniche in fase di dismissione in piccole librerie per il libero scambio di libri potrebbe presto varcare i confini del municipio per raggiungere altri municipi della Capitale, sempre che Telecom e le istituzioni “non avranno paura di perdere ciò che ancora devono conquistare”.