Archeoparco priorità per la giunta Barletta

Archeoparco priorità per la giunta Barletta

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Finalmente una buona notizia per l’Archeoparco di Quartaccio. Aldilà della polemica politica, che vede i due attuali assessori  del XIV Municipio, Alessio Cecera (Lavori Pubblici) ed Ivan Errani (Ambiente nonché vicepresidente) fare un’analisi molto critica sull’operato della precedente amministrazione per l’apertura dell’area verde (“Invece di proporre emendamenti al bilancio municipale per chiedere di illuminare strade già illuminate, il centrodestra dovrebbe spiegare ai cittadini perché non ha portato a casa la presa in carico dell’Archeoparco“), la novità è che la questione finisce al centro dell’agenda politica del municipio.

Il rapporto fra l’area archeologica di via del Podere Fiume e l’istituzione municipale è un po contraddittorio;  se in passato (e non solo) c’è stata sempre grande attenzione per la valorizzazione dell’antica strada romana che dista pochi metri dall’Archeoparco, quest’ultimo ha sempre vissuto di luce riflessa, nonostante la sua importanza. Ricordiamo infatti che in un pozzo all’interno dell’area fu ritrovata una statuina di notevole pregio raffigurante l’Artemide, oltre ad essere il luogo che ha ospitato un’antica fabbrica romana di vasellame

In passato, il delegato all’ambiente della giunta Milioni, Fulvio Accorinti, aveva lavorato alla sua apertura, ma senza successo. I suoi sforzi si erano concentrati sul IX Dipartimento Comunale che lo aveva (e lo ha) ancora in carico, ma problemi tecnici, burocratici e di mancanza dei fondi necessari per il collaudo, hanno reso vani gli sforzi del giovane consigliere municipale. Neanche gli assessori comunali della giunta Alemanno, Marco Visconti(Ambiente) e Fabrizio Ghera (Lavori Pubblici), sul finire della consiliatura, erano riusciti a sciogliere la matassa, dopo che la cittadina (e madre) indignata Claudia Grandacci aveva scritto a tutti i quotidiani della Capitale per avere una risposta. E’ proprio in seguito ad un nuovo articolo apparso su Il Messaggero, che le cose sono tornate a muoversi… A parlare un’altra cittadina indignata, Maria Claudia Dongu.

In tutti questi anni, il Parco è in costruzione dal 2003, non avevamo mai riscontrato un’attenzione così particolare da parte dell’intero consiglio municipale e questo non può che farci piacere. “L’acquisizione da parte di Roma Capitale dell’Archeoparco del Quartaccio, area verde di pregio e importanza strategica per i quartieri interessati, per qualità e posizione del parco nonché per il forte impatto di riqualificazione dell’intero quadrante”, è diventata una priorità della giunta Barletta.

Secondo Alessio Cecera, al ritorno dal primo sopralluogo insieme ai tecnici dell’UOT municipale “Vanno messe in sicurezza alcune decine di metri di marciapiede per dare all’intera faccenda un’accelerazione decisiva”.

Gli fa eco Ivan Errani, che rincara la dose: “Abbiamo scoperto che uno degli ostacoli all’acquisizione da parte di Roma Capitale dell’Archeoparco è stata la manifesta e dichiarata incapacità del Servizio Giardini di operare la manutenzione ordinaria dell’area verde. Prevedere un sistema integrato di cogestione con i cittadini e i comitati di quartiere era troppo complicato da concepire? Oppure non si è riuscito a trovare l’amico giusto a cui elargire prebende adeguate? Questo non ci interessa anche se è un chiaro segno di incapacità politica, ora lavoreremo con tutti gli attori interessati, civici e istituzionali, affinché questo gioiello ambientale sia finalmente messo il prima possibile a disposizione di tutti i cittadini di Quartaccio e Torresina”.

Una cosa è certa. Se questa estate, dopo il furto dei cavi elettrici, erano calate le tenebre sull’Archeoparco, oggi torna finalmente a brillare una piccola luce di speranza e non solo perché i cavi sono stati ripristinati. Ma la prova del fuoco deve ancora arrivare… Il difficile arriva ora, bisognerà mettere intorno ad un tavolo i tecnici di Comune, Municipio ed Ufficio Giardini per fare il punto della situazione e sperare che ci siano i fondi necessari a far aprire ai cittadini un Parco atteso da una decina d’anni.