Calano le tenebre sull’Archeoparco

Calano le tenebre sull’Archeoparco

Ricordo qualche anno fa, quando postai un articolo dal titolo “Luci sull’ Archeoparco”; correva l’anno 2007 ed all’epoca c’era la grande speranza che il primo parco con ritrovamenti archeologici della zona, potesse aprire nel giro di pochi mesi; era arrivata l’illuminazione ai lampioni dei vialetti e di notte faceva un gran bell’effetto.

Di acqua sotto i ponti, anzi, dentro il pozzo (visto che per collegare il pozzo all’impianto d’irrigazione ci volle un altro anno) ne è passata molta, è cambiata l’amministrazione ed i nuovi arrivati pensavano che sarebbe stato facile aprire questo parco di periferia i cui lavori erano iniziati nel 2004. 

Nel giugno 2011, il delegato all’ambiente per il municipio XIX (ora XIV) Fulvio Accorinti era molto ottimista sulla sua apertura imminente, così come l’allora assessore ai lavori Pubblici del Comune di Roma Fabrizio Ghera s’impegnò per la sua apertura, quando nell’autunno dello scorso anno la cittadina indignata Claudia Grandacci scrisse una lettera che finì sui quotidiani cittadini. Ma l’Archeoparco è ancora li, chiuso per molti ma non per i proprietari di cani che lo usano come baupark, ne per gli sbandati che ci bivaccano ogni tanto. Da qualche giorno è diventato terra di conquista anche di una nuova categoria: i ladri di rame.

L’altra notte hanno aperto i pozzetti dove alloggiano i fili dei lampioni e se li sono rubati, lasciando l’intero Archeoparco al buio. Forse una di queste sere sentiremo una gran puzza di plastica bruciata, con la diossina che impregnerà l’aria di tutta la zona, come capita di frequente; forse quella puzza sarà dei fili di rame che sono stati rubati all’archeoparco. E in mezzo a tanti forse, l’unica certezza è che su un parco iniziato nel 2004 ed ultimato nel 2010 ma mai aperto, è anche calata l’oscurità. Cosa può accedere di peggio ?