Considerare gli Orti come realtà sociale, urbanistica e storica di primo livello sottraendoli ad eventuali situazioni di marginalità e degrado Favorire la conoscenza e la diffusione della cultura degli Orti su tutto il territorio italiano. Favorire lo sviluppo di progetti di qualità sugli Orti da parte di soggetti pubblici e privati Valorizzare la qualità delle varie attività riconducibili agli Orti. Dare a tali spazi valore preminente di luoghi “urbani” “verdi” di qualità contro il degrado, il consumo di territorio e per la tutela dell’ambiente Tutelare la memoria storica degli Orti favorendo la socialità e la partecipazione dei cittadini e la relativa possibilità di aggregazione. Favorire il recupero della manualità nelle attività connesse agli Orti. Favorire lo scambio di esperienze e la collaborazione tra pubblico e privato.
Cenni storici e culturali
Nella valle della Caffarella, parte fondamentale del Parco dell’Appia Antica, si specchia la storia di Roma, della città e della cultura, delle genti che l’hanno popolata e del territorio nel quale si sono insediate.
Situata a ridosso delle Mura Aureliane e compresa fra due direttrici dell’antichità, la via Latina e la via Appia, la valle fu teatro di miti e leggende forse suggeriti dai morbidi rilievi che ne fanno un confine naturale, certo dalla presenza dell’Almone, piccolo affluente del Tevere, dai romani ritenuto fiume sacro sin dai primordi.
Qui si conservò uno dei boschi sacri alla romanità di cui ancora oggi permangono le tracce, qui, ricavato da una grotta, sorse il ninfeo di Egeria che la leggenda romana voleva teatro degli incontri tra Numa Pompilio e la ninfa omonima, consigliera e consorte del re.
Passati i secoli la valle divenne proprietà di alcune delle più illustri famiglie romane che la arricchirono di ville, templi e sepolcri. Il carattere agreste della valle non cambiò con la caduta dell’impero, sorsero le prime torri di avvistamento a difesa dei fondi agricoli, quindi i casali e i mulini. Riunificata nel ‘500 dai Caffarelli (da cui il nome) la valle passò poi nelle mani dei Pallavicini prima e dei Torlonia poi, mantenendo inalterati i caratteri di quella campagna romana che tanti artisti fece innamorare.
A partire dal secondo dopoguerra l’inarrestabile crescita della città rischiò di mettere fine a questa millenaria storia, trasformando la valle in una colata di cemento. Grazie alla battaglia di urbanisti, intellettuali e ambientalisti, primo fra tutti Antonio Cederna, la valle ha subito poche ferite, inserita nel più ampio sistema del Parco Regionale dell’Appia Antica, e risanata nella parte acquisita dal Comune di Roma (ben 140 ettari) alla fine degli anni ’90, è ora godibile da tutti. Già da quel periodo la valle è stata inserita nel più ampio sistema del Parco Regionale dell’Appia Antica e in occasione del Giubileo del Duemila i primi 132 ettari espropriati sono stati risanati e aperti al pubblico. Oggi il Parco Regionale dell‘Appia Antica è una Area protetta di interesse regionale ed è stato istituito con la Legge regionale 10 novembre 1988 n. 66 “Istituzione del parco regionale suburbano dell‘Appia Antica”. Le finalità del Parco sono la conservazione e la valorizzazione del territorio in esso com preso, per permettere ai cittadini il godimento di straordinarie bellezze paesaggistiche e la conoscenza e lo studio di importantissimi valori storici, artistici e naturalistici.
Una passeggiata nella Caffarella è un avventura emozionante in un contesto unico, tra segni della storia romana, pecore al pascolo e una natura rigogliosa, il tutto a due passi dal centro storico della città di Roma.
Tradizione agricola locale
La produzione orticola della Campagna Romana si caratterizzata per la presenza di varietà fortemente ancorate alla tradizione del territorio. Tra queste ricordiamo:
1. il carciofo romano, detto anche “cimarolo” o “mammola”, caratterizzato da una forma sferica, privo di spine e largamente impiegato per preparare i rinomati carciofi alla Giudia;
2. i cavoli-broccolo romaneschi (broccolo cimoso), varietà di broccolo, il cui nome deriva da “brocco” ovvero il germoglio e si caratterizza per l’emissione di germogli secondari
3. le puntarelle che si ottengono da una particolare varietà di cicoria;
4. la zucchina romana che si distingue dalle altre per la sua tipica forma un po’ curva e le sfaccettature dagli spigoli molto evidenti, usati i suoi fiori, noti come fiori di zucca, che nella tradizione romana vengono farciti di mozzarella e alici, impastellati e fritti;
5. il finocchio romano, ortaggio tipico della gastronomia romana, appartiene alla specie di piante della famiglia delle Ombrellifere.
Sito dell’orto urbano
L’orto è stata realizzato dal Parco Regionale dell’Appia Antica nel cuore della valle della Caffarella, il cui piano di utilizzo prevede la riattivazione della gestione agricola dei circa 170 ettari di proprietà comunale. L’orto ha attualmente un estensione di circa 0,5 ettari.
Caratteristiche del progetto
L’orto didattico si trova nella valle della Caffarella ed è stato realizzato nell’ambito del progetto di risanamento naturalistico della valle. È situato tra via della Caffarella e la marrana che scorre a sinistra del fiume Almone. L’idea è quella di mantenere viva la testimonianza dell’uso del suolo di questo territorio che, fin dai tempi dei romani aveva la funzione di rifornimento di frutta, verdura e foraggio per Roma. Nell’ambito di questo intervento è stata anche riprodotta una ruota a modioli per il rifornimento manuale di acqua ad uso irriguo. È stato realizzato un capanno degli attrezzi e un’area di lavoro adatta anche ai bambini. Sono state predisposte anche due aree sosta che permettono anche a chi non lavora di godere di colori e odori dell’orto.
L’obiettivo di fondo è stato quello di creare uno spazio aperto di didattica e ricerca, un’aula all’aperto dove sperimentare tecniche colturali ed approfondire la conoscenza del mondo naturale.
Gestione dell’orto e colture
L’orto è gestito direttamente dell’Ente Parco che coordina il lavoro delle associazioni che si occupano della didattica rivolta alla scuole. Gli anziani del quartiere e le famiglie partecipano il sabato pomeriggio ai laboratori di orticoltura. Le colture seguono il ciclo delle stagioni. Esiste uno spazio dedicato alle erbe aromatiche ed officinali ed è operativa una compostiera.
“Orti Urbani” è un progetto di Italia Nostra di rilevanza nazionale, aperto a contributi esterni che si rivolge a tutti coloro, privati o enti pubblici, i quali, possedendo aree verdi, vogliano destinarle all’”arte del coltivare” nel rispetto della memoria storica dei luoghi, accettando regole “etiche” che saranno preventivamente stabilite da Italia Nostra in accordo con l’ANCI (associazione dei comuni di Italia) con il quale è stato sottoscritto recentemente un protocollo di intesa. (scarica opuscolo Orto Urbano Roma)
ITALIA NOSTRA è una in ONLUS impegnata nella protezione dei beni culturali ed ambientali attraverso attività di servizio, di stimolo della “memoria” e della “tutela”, di promozione di nuovi strumenti di comunicazione, di conoscenza e di fruizione dei beni culturali. Da oltre 50 anni, oltre a promuovere attività per salvare dall’abbandono e dal degrado monumenti antichi, bellezze naturali o opere dell’ingegno, Italia Nostra persegue un nuovo modello di sviluppo, fondato sulla valorizzazione dell’inestimabile patrimonio culturale e naturale italiano, capace di fornire risposte in termini di qualità del vivere e di occupazione.
COLDIRETTI è una forza sociale che rappresenta le imprese agricole e valorizza l’agricoltura come risorsa economica, umana ed ambientale. Il suo obiettivo è quello di garantire alle imprese agricole opportunità di sviluppo in un quadro di piena integrazione dell’agricoltura con gli interessi economici e sociali del Paese. È un’Organizzazione fortemente radicata nel territorio, costituita da 19 Federazioni regionali, 96 Federazioni provinciali, 722 Uffici di zona e 5767 sezioni periferiche. La presenza sul territorio è accompagnata dalla consolidata rappresentatività che fa di Coldiretti la principale Organizzazione Agricola a livello nazionale e tra le prime a livello europeo. Tra gli associati alla Coldiretti figurano oltre 530.000 imprese agricole che rappresentano il 52% di quelle iscritte alle Camere di Commercio.
CAMPAGNA AMICA è la Fondazione che sostiene l’agricoltura e l’alimentazione made in Italy, l’ambiente ed il turismo in campagna. Promuove e organizza nuove forme di commercializzazione e di consumo che accorciano la filiera agro-alimentare e che siano più sostenibili, più responsabili e più vantaggiose per produttori e consumatori.
L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) tutela e rappresenta gli interessi generali dei Comuni, delle Città metropolitane e degli enti di derivazione comunale, costituendone il sistema di rappresentanza. L’ANCI persegue i propri scopi ispirandosi a valori di autonomia, indipendenza e rappresentatività. In essa trovano sede e rappresentanza i principi di pari dignità e pluralismo espressione delle assemblee elettive locali. Gli oltre 7000 Comuni associati, rappresentativi del 90% della popolazione, testimoniano il radicamento assai saldo dell’Associazione nel tessuto sociale, geografico e culturale italiano.