Sospesa la raccolta differenziata di abiti usati a Torresina

Nella giornata di venerdì 22 gennaio sono stati rimossi da Torresina i contenitori gialli per la raccolta differenziata di indumenti e accessori di abbigliamento usati. Era un provvedimento atteso, dopo l’annuncio della sua interruzione da parte di AMA Spa nel novembre 2015 in seguito alla relazione resa nota al processo a Mafia Capitale. All’interno della relazione si sono evidenziate condotte non corrette dei due consorzi aggiudicatari (Sol.Co e Bastiani) nella gestione e nella partecipazione alla gara del 2008, nonché l’esistenza di gravi infiltrazioni mafiose che avrebbero interessato anche direttamente talune delle cooperative esecutrici del servizio.

I consorzi stanno provvedendo a rimuovere i circa 1.800 contenitori gialli dedicati alla raccolta nella città di Roma. Il Consiglio di Amministrazione di Ama ha già deciso che tale servizio di raccolta differenziata verrà «internalizzato». A questo fine, nel 2016, sarà bandita una gara ad evidenza pubblica per l’acquisto di cassonetti da utilizzare per il conferimento dei rifiuti tessili e si procederà per dotare l’azienda capitolina di strutture per valorizzazione in proprio tali materiali.

Come funzionava la raccolta differenziata di indumenti a Roma

Nel 2015, a Roma, sono state raccolte circa 10.000 tonnellate di indumenti usati: un vero record per la Capitale, che nel 2007 aveva conferito separatamente, sottraendole alla discarica, 2.480 tonnellate di abiti scartati, in un crescendo che ha progressivamente portato a circa il 150% in più di questa raccolta differenziata “speciale”.

Ad oggi nella città, per la raccola degli indumenti, erano posizionati circa 1.800 contenitori di colore giallo (nel 2008 erano appena 504), dislocati in tutto il territorio comunale. Il prelievo dai contenitori, veniva svolto dall’associazione temporanea di impresa (Ati) Roma Ambiente, composta dai due consorzi Sol.Co e Bastiani, per cui operavano cooperative sociali formate in prevalenza da fasce svantaggiate di lavoratori. La raccolta veniva effettuata da una cinquantina di operatori con passaggi, in media, di una volta a settimana.

Il materiale, una volta raccolto, veniva selezionato negli impianti di recupero e valorizzazione e destinato all’industria tessile che ne ricavava pezzame o sottoprodotti (stracci per pulire, bordature, ecc.); una parte, nel caso di indumenti ancora in buono stato, veniva igienizzata ed avviata nei canali del riuso attraverso i mercatini dell’usato.

DOSSIER: IL BUSINESS MILIONARIO DEGLI ABITI USATI (Le inchieste di repubblica)

 

Registi di Classe. Il Video Concorso nazionale per studenti

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La Kitchenfilm, in collaborazione con la scuola di cinema Sentieri selvaggi,  promuove il video concorso nazionale “Registi di Classe”patrocinato dall’Agiscuola.

Il concorso è ispirato al documentario SQuola di Babele della regista Julie Bertuccelli, che mostra un intero anno scolastico passato tra i banchi della classe d’accoglienza per studenti stranieri all’Istituto Grange-aux-Belles di Parigi. La regista evidenzia l’urgenza di agevolare l’integrazione, lo scambio reciproco e il multiculturalismo proprio a partire dall’ambiente scolastico, attraverso lo strumento prezioso della didattica.

Grazie a quest’esempio il concorso vuole stimolare gli studenti delle scuole italiane, medie e superiori, a confrontarsi con i compagni sui concetti di integrazione culturale, identità ed appartenenza, realizzando un breve video con lo smartphone su tali tematiche.

Tale confronto, stimolato dal progetto creativo comune, è pensato per trasformare il concetto di diversità culturale da pregiudizio a valore intrinseco.

 

Il vincitore potrà partecipare all’esclusivo Workshop FARE CINEMA, promosso dalla Scuola di Cinema Sentieri selvaggi http://www.scuolasentieriselvaggi.it/, per conoscere tutti i segreti celati dietro alla realizzazione di un film, misurando le proprie capacità grazie agli insegnamenti di professionisti del settore cinematografico.

Il concorso, valido fino al 31/01/2016, è online sul sito www.kitchenfilm.com dove è indicata la modalità di partecipazione.

IL FILM

SQUOLA DI BABELE:  il documentario di Julie Bertuccelli ha vinto il Premio Reset- Dialogues on Civilizations 2015 per aver “affrontato con grande sensibilità i temi fondamentali della lingua, dell’infanzia e dell’integrazione nella scuola della società multiculturale”.

SINOSSI

Sono irlandesi, senegalesi, brasiliani, marocchini, cinesi… Hanno tra gli 11 e i 15 anni e sono appena arrivati in Francia. Per un anno staranno insieme nella classe d’accoglienza di una scuola parigina.

24 studenti, 24 nazionalità…

I ragazzi dell’istituto Grange-aux-Belles di Parigi arrivano dal mondo. L’urgenza di affrontare tematiche diverse, della multiculturalità alla spinosa questione della cittadinanza passa attraverso lo stimolante sentiero dell’educazione: un progetto didattico corale, ispirato da tante storie intime e rivolto verso il futuro.

 

IL film di Julie Bertuccelli è uno sguardo delicato e poetico oltre i pregiudizi.

Un tributo all’innocenza e alla forza di cambiare:

SQUOLA di Babele…

…ma come l’avete scritto?

 

TRAILER

http://www.kitchenfilm.eu/kfilm/babele/trailer.html

PARTNER PROMOTORI

Scuola di Cinema Sentieri selvaggi

Docenti Senza Frontiere

Fadis (Associazione Nazionale docenti per l’integrazione scolastica)

PIAM (Integrazione Accoglienza Migranti)

Studia Rapido

 

Kitchenfilm srl via Nuova delle Fornaci, 20 00165 ROMA Ph – +39 06 6384741 Fax- +39 06 39378205

Site – http://www.kitchenfilm.eu/
via Barbaroux, 43 10122 TORINO Ph & Fax – +39 011 561 3000

Tesseramento 2016

Tesseramento 2016

Comitato di Quartiere Torresina Tesseramento 2016

Il Comitato di Quartiere è lieto di invitare tutti coloro che vogliono aderire in qualità di Soci ad iscriversi o a rinnovare la Tessera per il 2016, recandosi presso il Box Uffici sito al piano interrato del Centro Commerciale Torresina a partire da martedì 12 gennaio nei seguenti orari:

Martedì e Giovedì : dalle ore 10.00 alle ore 12.00 dalle ore 17.00 alle ore 19.00 (salvo riunioni)

Il tesseramento prevede il contributo di € 5 che, oltre a finanziare le nostre attività, dà l’opportunità di accedere alle CONVENZIONI, un insieme di agevolazioni riservate ai Soci del Comitato, stipulate con Professionisti, Associazioni ed esercizi Commerciali. Certi della vostra partecipazione vi aspettiamo numerosi.

A Torresina arriva il Parco Giochi per Tutti

Lunedì 11 gennaio 2016 sono iniziati i lavori del Parco Giochi Inclusivo all’altezza del civico numero 10 di viale Indro Montanelli, a Torresina. Il progetto, presentato dall’arch. AMINA PALLOTTI,  ha partecipato al bando aperto a cittadini e associazioni “Acea per Roma”, risultando fra i tre vincitori nel Municipio XIV.

PROPOSTA PER LA REALIZZAZIONE DI UN PARCO INCLUSIVO

La Convenzione ONU sui diritti del bambino dichiara che: “Gli stati partner rispettano e favoriscono il diritto del bambino a partecipare pienamente alla vita culturale ed artistica ed incoraggiano la fornitura di uguali opportunità per le attività ricreative e di tempo libero”.

L’articolo 31 riconosce i diritti del bambino a dedicarsi al gioco, e l’articolo 2 afferma che non ci dovrebbe essere nessuna discriminazione dei bambini a prescindere dalla loro disabilità. Da qui nasce la necessità di realizzare spazi accessibili ed adatti, in un ambiente ‘a misura di bambino’, con arredi e spazi alla sua altezza ed all’interno di un quartiere di nuova impronta che da sempre rispetta e lotta per l’uguaglianza e l’abbattimento delle barriere architettoniche, Torresina in Roma.

Come cittadina con diritti e doveri morali e legali , come Architetto, ma soprattutto come mamma di un bambino diversamente abile, sento la necessità di fare in modo che mio figlio e tutti i bambini, indipendentemente dalla loro capacità neuromotoria, possano raggiungere il proprio potenziale attraverso la consapevolezza dello spazio che li circonda, attraverso il gioco e lo scambio emozionale e relazionale con tutti i propri coetanei. Tutto ciò è possibile creando spazi di gioco inclusivi. Sono aree attrezzate dove i bambini con disabilità, fisiche o sensoriali o con problemi di movimento possono giocare e divertirsi in sicurezza, insieme a tutti gli altri.

Per gioco inclusivo si intende un’attrezzatura che può essere utilizzata da una vasta gamma di utenti aventi diverse abilità, senza adattamenti particolari, senza progettazioni speciali. Questa è la differenza tra un gioco inclusivo ed un gioco per disabili, la progettazione, studiata per consentire ai bambini di divertirsi assieme, senza barriere e senza divisioni. L’alternativa è l’esclusione, scorretta e indesiderabile, che colpisce i bambini con disabilità e le loro famiglie, prima nel gioco e successivamente nella vita. I parchi giochi inclusivi consentono l’abbattimento delle barriere architettoniche mediante rampe di accesso, percorsi per bambini ipovedenti, percorsi tattili, vasche rialzate per l’orticoltura, scivoli a doppia pista, tutto studiato per consentire ai piccoli con diverse abilità di giocare ed imparare assieme ai propri amici, fratelli e genitori.

I giochi proposti in questo parco inclusivo comprendono castelli, navi e torri con rampe al posto delle scale, i pannelli sensoriali sono posizionati ad altezza tale che possano essere utilizzati anche da chi sta seduto così come i tavoli pic nic, le sabbiere o le piste per biglie e/o automobiline. Percorsi con tunnel giganti il cui accesso è possibile anche alle carrozzine, giostrine girevoli che possono essere utilizzate da tutti, altalene comuni e tanto spazio libero.

Sono giochi che non dividono, non diversificano, non escludono ma includono tutti i bambini. Non deve essere più una utopia vedere bambini con disabilità nei parchi giochi, bambini che corrono con i loro piedini con le stampelle o con la loro carrozzina senza distinzione, difficoltà, imbarazzo.

Arch. AMINA PALLOTTI